I longobardi, una popolazione di origine germanica, si stabilirono in Italia a partire dal 568, grazie al re Alboino, ed è uno dei suoi successori, re Ratchis, il protagonista della nostra leggenda; Si narra che il re nel maggio del 743, durante una battuta di caccia nei boschi amiatini, si sia imbattuto in alcuni contadini ‘’imbambolati’’ davanti ad un abete. Inizialmente pensò che si fossero ubriacati, ma quando si voltò verso l’abete fu colto da una luce, la visione del Salvatore, ed esclamò << È Dio Salvatore! È la sua luce e io sono il suo obbediente servo. Questa visione deve rimanere eterna nei secoli!>> Ed è così che il Re dei Longobardi fece costruire proprio in quel piccolissimo pianoro circondato dagli alberi un’abbazia che volle dedicare a Cristo Santissimo Salvatore, con al centro l’abete della sua visione. Per coloro che non credono nei miti e nelle leggende la storia narra che probabilmente la fondazione dell’abbazia fu opera del duca friulano Erfone, insieme al fratello Marco e ad altri religiosi benedettini. La chiesa fu poi ricostruita nel 1035 dall’abate Winizzo in stile romanico, e divenne la più importante della Toscana del Sud, i cui monaci controllavano e così una parte della via Francigena.
Nel 1782 venne soppressa da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana che ridusse la Chiesa a parrocchia. Nel 1939 i monaci cistercensi recuperarono il possesso dell’abbazia che venne restaurata nei successivi anni. L’edificio abbaziale è in stile romanico: presenta una facciata a capanna alta e stretta, con due elementi ai lati della facciata (due torri campanarie che fungo da WESTWERK, una soluzione del tutto rara in Italia, riconducendola ad alcune pratiche d’Oltralpe) e nella controfacciata presenta un’arcata altissima, suddivisa in due piani, uno che funge da vestibolo e quello superiore funge da ballatoio, altra soluzione comune fuori d’Italia. Inoltre, il ricorso ad un opus pseudo quadrata (anche se in maniera irregolare) è uno dei primi casi di ritorno a questa tecnica dopo l’abbandono avvenuto durante l’Alto Medioevo, difatti l’ultimo edificio costruito così fu il Mausoleo di Teodorico.
Interessante è il chiostro, nella parte sinistra dell’abbazia contrariamente alla regola che lo vuole posto a destra nell’architettura cistercense.